Covid 19. Pronti per la vaccinazione eterologa.

Covid 19. Pronti per la vaccinazione eterologa.

L’utilizzo di vaccini diversi nel corso della immunizzazione contro il SARS-CoV-2, agente del Covid 19, è reso necessario sia per problemi di rifornimento e disponibilità soprattutto nei paesi emergenti, che dalla preoccupazione relativa ad alcuni effetti collaterali segnalati per alcuni brand (per esempio i problemi trombotici correlati al vaccino Astra-Zeneca (AZ)). Alcune segnalazioni in questo senso erano incoraggianti ma legate a studi di portata limitata, per lo più di tipo osservazionale. Nell’ultimo numero di Lancet (dicembre 2021) sono stati finalmente pubblicati i risultati del Com-COV2 Study Group, un network di 9 istituti inglesi coordinati dalla dottoressa Arabella Stuart (1).

I partecipanti allo studio (1072 individui tra i 50 e i 70 anni) sono stati trattati utilizzando sia schemi omologhi (cioè ripetendo lo stesso vaccino nella prima e nella seconda dose) che eterologhi (cioè il richiamo eseguito con un vaccino diverso rispetto alla prima dose).

I vaccini utilizzati nello studio sono stati l’AZ, il Pfizer BioNTech (BNT), il Moderna mRNA (mRNA) e il Novavax (NVX) di cui ho già scritto pochi giorni fa. In precedenza lo stesso gruppo aveva già pubblicato i risultati preliminari secondo cui un ciclo omologo di AZ era meno immunogenico di uno schema eterologo AZ-BNT.

L’efficacia dei diversi cicli vaccinali, omologo o eterologo con prodotti diversi è stata valutata sia attraverso il dosaggio degli anticorpi IgG neutralizzanti che attraverso la risposta cellulare.

Nello studio appena pubblicato i pazienti hanno ricevuto come prima dose o il vaccino AZ o quello BNT. A distanza di 8 – 12 settimane sono stati rivaccinati con uno dei quattro possibili vaccini e cioè di nuovo il vaccino AZ e il BNT oppure con il mRNA o il NVX.

La valutazione è stata effettuata dopo altre 4 settimane attraverso il dosaggio ematico di anticorpi neutralizzanti e la valutazione della risposta cellulare (linfocitaria).

L’efficacia in termine di sintesi di  anticorpi neutralizzanti è stata classificata (dalla miglior verso la peggiore): BNT/mRNA, AZ/mRNA, BNT/BNT, BNT/NVX, AZ/NVX, AZ/AZ.

La risposta cellulare ha dato esiti un po’ diversi. Lo schema migliore è stato il AZ/NVX, seguito da AZ/mRNA, BNT/mRNA, BNT/BNT, AZ/AZ, BNT/NVX.

In maniera evidente i vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna) sono più efficaci in termini di produzione anticorpale ma il vaccino AZ (e in misura minore il NVX) è quello che maggiormente stimola la risposta cellulare che a sua volta correla con periodi più lunghi di protezione e di memoria immunologica. La variante Delta è stata inserita nel trial e i risultati sono in linea. Nulla si sa ancora sull’efficacia nei confronti della variante Omicron.

Questo è il primo trial in cui viene studiata l’efficacia della vaccinazione eterologa con il Moderna e il Novavax (vaccino proteico).

I limiti di questo studio, per quanto fondamentale, sono un po’ sempre gli stessi. Non fornisce dati reali di protezione dalla malattia ma analizza la produzione di anticorpi o l'attivazione linfocitaria, che sono comunque dei surrogati di grande rilievo.

Ora c’è da augurarsi che la vaccinazione eterologa sia riconosciuta per consentire gli spostamenti e i viaggi e che possa dare un impulso per la copertura vaccinale nelle regioni povere.

(1) Stuart AS et al. Immunogenicity, safety, and reactogenicity of heterologous COVID-19 primary vaccination incorporating mRNA, viral-vector, and protein-adjuvant vaccines in the UK (Com-COV2): a single-blind, randomised, phase 2, non-inferiority trial, 2021, Lancet.

 

 

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