Le cose cambiano.
Anni fa, nell’ufficio di un rent-a-car a Lisbona, non trovai un’auto che avevo prenotato, era stata data ad altri. Alle mie proteste l’impiegata alzò le spalle e disse proprio così: “Things change”. Io presi un’altra auto e la cosa finì lì.
Mi colpì la serenità con la quale quella giovane signora enunciava ciò che per lei era scontato. Sembrava stupita dalle mie stizzite recriminazioni. Le cose erano cambiate, embè? Non si sa, forse?
Aveva ragione lei, è ovvio. Le cose cambiano in continuazione.
Quelli della mia generazione hanno iniziato a studiare medicina negli anni ’70 del secolo scorso. Da allora molte cose sono cambiate, molte cose che sembravano vere si sono rivelate false. “Un gene-una proteina”, per esempio, oppure: “al di sotto della laringe, l’apparato respiratorio è sterile, così come il liquido amniotico”. O ancora: “Le modifiche geniche indotte dall’ambiente riguardano solo l’individuo esposto”, o “La vitamina D serve alla maturazione dello scheletro”, “La BPCO affligge gli adulti fumatori”. Sono tanti i dogmi crollati, potremmo enumerarne ancora ma preferiamo invece invitarvi ad approfondire questo concetto tutti insieme, con noi, come facciamo ormai da undici anni. Aiutati da alcuni esperti viaggeremo nel fluido mondo delle cose che cambiano, cercando di non naufragare, ricordando che il nostro faro deve restare la ricerca della massima utilità per coloro che si avvicinano a noi chiedendo aiuto.
In un mondo in trasformazione, questo, almeno, non dovrebbe cambiare.