Spirometria semplice e reversibilità

Spirometria: che cos’è e a cosa serve

La spirometria, termine derivato dall’unione del latino “spiro” (respirare) e del greco “metron” (misura), è un esame non invasivo che consente di valutare la funzionalità dell’apparato respiratorio, ovvero di misurare sia i volumi polmonari mobilizzanti, vale a dire quanta aria è contenuta nei polmoni, sia i flussi, e cioè la velocità con la quale i volumi sono espulsi.
Grazie a questo esame è dunque possibile non solo diagnosticare diverse malattie respiratorie ma anche classificarle, valutarne la gravità, monitorarne il decorso e stabilire la terapia più efficace.
La spirometria può essere eseguita con apparecchiature e modalità diverse ed è di due tipologie:

  • Spirometria Semplice o curva flusso/volume: misura i volumi polmonari dinamici vale a dire quanta aria si è in grado di inspirare ed espirare con uno sforzo massimo e la velocità con la quale si riesce a muoverla; si tratta, pertanto di un esame “preliminare” della valutazione della funzionalità respiratoria
  • Spirometria Globale: si tratta di una valutazione complessiva con la quale si misurano i valori polmonari statici, ovvero la quota di aria che resta nei polmoni dopo un’espirazione massimale (volume residuo)
  • In cosa consiste la spirometria?

    Durante l’esame viene chiesto al paziente di respirare in un boccaglio monouso collegato con lo spirometro mentre il naso viene chiuso con un apposito stringinaso; il paziente deve eseguire delle manovre respiratorie sia lente che forzate e ripetute più volte così da consentire allo spirometro di misurare i volumi e i flussi d’aria.
    Prima di procedere al test si esegue un’attenta anamnesi del paziente e si registrano dati antropometrici importanti come l’età, il peso, l’altezza e il sesso così da calcolare dei valori di riferimento, ovvero valori ritenuti normali in relazione alle caratteristiche del paziente. 
    Prima di sottoporsi alla spirometria si consiglia di non fumare, di non fare sforzi eccessivi e di sospendere farmaci broncodilatatori e cortisonici almeno 24 ore prima dello svolgimento del test.
    La spirometria può essere eseguita come esame preventivo, nel caso di fumatori o di persone che vivono e lavorano in ambienti polverosi, o come test diagnostico quando si presentano dei disturbi respiratori.
    In linea di massima si sconsiglia l’esame a persone che presentano particolari patologie, ovvero soggetti che hanno già sperimentato condizioni come aneurismi cerebrali, toracici e addominali ed embolie polmonari o si sono di recente sottoposte a interventi chirurgici al torace, all’addome e agli occhi.
    Per altre condizioni, quali la gravidanza o l’epilessia, viene solitamente richiesto un parere preventivo da parte di un medico pneumologo.

    Test di reversibilità o di broncodilatazione farmacologica

    Il test di reversibilità viene fatto per completare la valutazione spirometrica di deficit ostruttivo e viene eseguito proprio nei casi in cui si riscontrano delle patologie ostruttive polmonari come l’asma, l’enfisema, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la fibrosi cistica e la bronchite cronica.
    Scopo dell’esame è appunto quello di accertare la reversibilità della patologia, permettendo inoltre di effettuare delle distinzioni precise caso per caso così da impostare la terapia più adeguata.
    Il test di reversibilità si effettua dopo la spirometria semplice; al paziente viene successivamente somministrato un farmaco broncodilatatore e trascorsi circa 20 minuti si effettua nuovamente la spirometria.
    Al termine degli esami è possibile confrontare i valori ottenuti dalle due spirometrie così da analizzare gli eventuali miglioramenti e ottenere informazioni utili per impostare la terapia più corretta.

    Per sottoporsi al test di reversibilità e alla spirometria a Napoli è possibile rivolgersi allo studio medio dell’allergologo e immunologo Guglielmo Scala; il giorno della visita è necessario portare con sé tutta la documentazione medica già in proprio possesso.

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